samedi 23 octobre 2010

Vittorio Gassman legge il canto di Ulisse

a Vittorio Gassman

Oggi il mio pensiero va al Mattatore, a un vero e proprio momumento della cultura italiano del secolo appena trascorso (dico appena, ma iniziano pian piano ad allontanarci dal '900). Il Mattatore, appunto, che ha saputo descrivere un'Italia nobile di spirito e pratica di ingegno. Un vero esempio di professionalità. Mi godo questa chicca: il canto di Ulisse...

jeudi 21 octobre 2010

A Roberto Saviano

Ho visto ieri sera il tuo intervento ad Anno Zero. Premetto che le considerazioni sulla televisione italiana che offre soltanto dibattiti beceri sarebbero superflui. Tuttavia, che tu sia andato da Santoro per dire la tua verità, sacrosanta, ha sortito un effetto, ormai inevitabile in tv: voci che si sovrapponevano, caos, sembrava che ognuno azzannasse l'altro, e anche la tua parola si è, purtroppo, concessa a vittima di questo immondo modo di fare televisione in Italia.
Piuttosto che il valore della tua parola ieri sera sarebbe stato opportuno quello del tuo silenzio.

finzione e realtà

... sorrisi grandi...sembrerebbero quasi ombrelli aperti col sole: stonati...tanto perissologici quanto "l'uscire fuori"
Non perché lui non amasse i sorrisi, altro che!
Un sorriso, quando è spontaneo aiuta a giocare meglio, ricordi "Gioca con il sorriso" ?...a fare tutto meglio...
...che tu lo faccia o lo riceva, il sorriso è portatore di gioia.
Un falso sorriso, per converso, è paragonabile a una banconota falsa: così come quando la riceviamo non siamo sempre certi di poterla smerciare (ove decidessimo di farlo) a nostra volta, un falso sorriso, da noi smascherato, ci induce, in qualche modo, a contraccambiarne un altro falso. A meno che non scegliamo di non aderire a questa spirale di falsità e interrompere la catena dell'ipocrisia, risultando, certo, scomodi, ma profondamente sani (con noi stessi, che è quello che conta di più)!